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La quotidianità e le emozioni ai tempi del CoronaVirus

Aggiornamento: 10 mar 2020


 

Ci troviamo in un periodo storico di grave difficoltà mentale ed emotiva. Tale condizione ha rivoluzionato la nostra quotidianità e la vita relazionale di ognuno di noi da un giorno all'altro. I supermercati sono presi d’assalto, l’amuchina è la nuova droga del momento e le mascherine (purtroppo) non sono quelle di carnevale, ma ricordano più quelle di Halloween. Ci viene detto di mantenere la distanza di sicurezza e di non uscire di casa, tutto per garantire il diffondersi di questo mostriciattolo invisibile che sembra non arrestare il suo assedio. La PAURA dilaga. Si ha paura del contagio, della crisi economica e lavorativa e soprattutto della morte: perdita e senso di abbandono. Questo va ad agganciarsi a diverse problematiche personali e sociali che ci porteremo dietro per diverso tempo, anche dopo la risoluzione di questo virus. Parlo dei rapporti umani e delle diverse credenze e timori che emergeranno da questo stato di allerta che si presenterà verso l’altro. La diffidenza e la chiusura in se stessi non può che aggravare questa situazione e lo stato di salute e d’animo generale. Il senso di solitudine dilaga e pochi sembrano essere i punti di riferimento stabili, ma tanti sono i dubbi e la sensazione di caos che sembrano assalirci e non farci prendere fiato.

Anche le decisioni politiche, così nuove per noi, tendono a paralizzarci: sembra di essere in uno stato di guerra. Le relazioni in tutto questo sono le più colpite. Ci viene detto che tutte queste misure servono a ridurre la diffusione e tutto tornerà come prima, ci rialzeremo! Ma come ci rialzeremo da tutto questo e quali le emozioni prevalenti?

In questo articolo andrò ad approfondire, mediante una mia personale lettura psicologica, ciò che sta accadendo dal punto di vista emotivo-relazionale e cosa potrebbe aiutarci.


Quali EMOZIONI possono nascere in questo momento di allerta?

L’AGITAZIONE si prova quando le persone si sentono minacciate, sviluppando così ANSIA. Questo perché mediante “l’allerta” si riescono a prevedere i pericoli. Quando però l’ansia aumenta vuol dire che c’è un qualcosa di cui non abbiamo il CONTROLLO, andando a provare sensazioni di IMPOTENZA e vulnerabilità, diventando così più suggestionabili e manipolabili da fonti esterne. Queste fonti al momento sono diverse e tendono a creare scompigli. Il fare notizia riporta a casi sempre più particolari e complessi, che alimentano, in chi le ascolta, agitazione, ansia e PANICO.

Questa condizione di ansia prolungata si trasformano in STRESS fisico e mentale che mettono notevolmente sotto sforzo il nostro sistema immunitario, rendendoci quindi, più a rischio di contrarre influenze di ogni genere. Come mai il corpo reagisce in questo modo? A livello neurobiologico si parla di cortisolo, in ambito psicologico si può parlare di credenze e suggestione, ma quello che forse può farci riflettere è proprio la condizione innata di voler creare e mantenere relazione. Difatti, mali stagionali di ogni tipo sono il risultato di reazioni di stress che manifesta il corpo per ricordare di riprendere le attenzioni verso noi stessi e ritrovare la vicinanza dell’altro nel prendersi cura di noi.

A livello relazionale l'agitazione ci fa tendere verso l'altro, ma la PAURA del contagio ci fa arretrare e ci rende SOSPETTOSI. Questa sfiducia ci fa attivare quindi un comportamento più ritirato creando in noi senso di SOLITUDINE e abbandono. Diciamo che tutto questo non è un quadro molto prosperoso per affrontare tale stato di allarme. Ma è necessario uno sforzo maggiore che ci permette di astrarre il tutto e spostare il nostro focus mentale dalle credenze che ci attivano PANICO, PAURA e SOLITUDINE ("oddio, come faremo? Ci ammaleremo tutti! Mi sono lavato le mani? Stammi lontano!") alle credenze più PROTETTIVE, PROGETTUALI e RELAZIONALI ("Visto che sono a casa riprendo quel lavoretto che ho da tempo trascurato! Oggi mi faccio un bel bagno rilassante e mi leggo quel libro che avevo comprato tempo fa! Chiamo quel mio amico che ho conosciuto in vacanza che è da tempo che non lo sento e vorrei proporgli un'escursione da fare questa estate"). Vediamo come poter spostare la mente verso un piano più produttivo, salutare e proiettato all'esterno.


COSA FARE quindi in questa situazione di emergenza e allarme senza alterare il nostro sistema immunitario?

  • Mantenere la calma riflettendo su DATI DI REALTÀ. Provare paura è cosa normale e ci permette di prevedere il pericolo, ma farci prendere dal panico ci rende più distratti e vulnerabili. Per questo affidarsi a INFORMAZIONI UFFICIALI e istituzionali (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità) al massimo DUE VOLTE AL GIORNO senza monitorare costantemente l’andamento della malattia in diretta, poiché questo atteggiamento è più suscettibile a ansia e panico;

  • Mantenere le proprie abitudini e passioni, ricercandone altre e soprattutto PROGETTARE qualche interesse che si vuole riprendere al termine dell’emergenza. La paura paralizza e ci lascia ancorati a pensieri di morte, quando invece la progettualità è legata alla VITA che DOBBIAMO ancora vivere e che VOGLIAMO vivere;

  • Se si prova uno stato di ALLERTA e/o PAURA verso lo smarrimento creato da questo nemico invisibile, PROGETTARE DEI COMPORTAMENTI COMPENSATIVI PERSONALI che tendono ad alleviare e modulare lo stato di agitazione (indossare dei guanti protettivi, tenere nella borsa una coppia di mascherine, ecc.). Tutti atteggiamenti che ci aiutano ad AFFRONTARE L’ANSIA e ci fanno sentire PROTETTI. Questa istruzione è però da considerarsi come una sorta di meccanismo autoprotettivo che però deve avere delle caratteristiche di consapevolezza, senza cadere in uno stato fobico o ossessivo, andando a penalizzare ancor di più la nostra quotidianità;

  • Videochiamati con le persone a cui più tieni. ESPRIMI EMOZIONI e sentimenti che ti assalgono in questo momento. Ricordati degli episodi vissuti insieme, ma soprattutto, PROGETTA con l'altro uscite ed esperienze da fare insieme quando sarà finito questo momento. Ciò permette di rasserenare mente e cuore, e non chiudersi in se stessi. Utilizza la riflessione e la consapevolezza per diffondere un ATTEGGIAMENTO POSITIVO, RESPONSABILE e RISPETTOSO, poiché chi ti sta intorno percepisce il tuo stato d’animo e tu percepisci il suo;

  • Applica tutte le NORME IGIENICO sanitarie che tendono alla prevenzione del contagio (non toccare naso, bocca, orecchie se non hai precedentemente lavato le mani, utilizza sapone disinfettante, ecc.)

Interessante e stimolante il gioco ideato da Gio Evan il "COLORAVIRUS: un gioco virale" da fare in questi giorni in cui ci ritroviamo a dover affrontare questo stato di allerta. Egli infatti consiglia per ogni giorno da trascorrere in casa, un'attività: una giornata da passare con i propri familiari e di giocare con loro ad un gioco da tavola; alla preparazione di un menù a tema dove ognuno ha una pietanza da preparare, e via dicendo. Di seguito il link per il gioco completo:


Cosa raccontare ai nostri FIGLI e come gestire questo stato di allerta?

Un bambino per sentirsi sicuro ha bisogno di stare con un adulto capace di trasmettere affetto e padronanza della situazione. Se il genitore ha paura, il bambino percepirà uno stato di inquietudine. Infatti il bambino, in base all’età che ha, potrà disporre di risorse personali che però sono sempre inferiori rispetto all’adulto, per questo si affiderà alla sua fonte primaria di informazioni: il genitore. Esso rappresenta per lui la FINESTRA SUL MONDO e il suo INTERPRETE DELLA REALTÀ. È necessario quindi trasmettere al proprio figlio INFORMAZIONI SEMPLICI, CHIARE E VERITIERE su ciò che sta accadendo nel mondo e i motivi reali per cui non sta andando a scuola e non può uscire per vedere i suoi amici.

L’esposizione a immagini e informazioni riguardo a tale condizione, deve essere sempre MEDIATA DAL GENITORE per evitare il mantenimento di informazioni emotivamente troppo impegnative e che non si riesce a dare risposta. Rassicurare il bambino anche sull’idea che molti adulti professionisti stanno lavorando costantemente per riuscire a ritornare a scuola e a giocare con i propri amici liberamente. PROGETTARE con il proprio bambino attività che si possono intraprendere al termine della situazione emergenziale, così da far allenare al proprio figlio, la capacità di IMMAGINAZIONE e FANTASIA.


 

Se desideri avere un confronto e/o una consultazione su questa tematica che attiva dentro di te un senso di fastidio e malessere, puoi contattarmi telefonicamente così da valutare il percorso da affrontare insieme nelle modalità e negli obiettivi da raggiungere.

Effettuo consulenza anche su piattaforma Skype

 

Alcuni siti utili da consultare:

Sito ufficiale del Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

Sito ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/


Video da vedere insieme ai propri figli, per aiutarvi ad iniziare il discorso CoronaVirus: https://www.ohga.it/il-coronavirus-spiegato-ai-bambini-dai-bambini-non-e-una-festa-e-allora-perche-non-siamo-a-scuola-i/

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